#091 -Le ultime su Legowelt [05-03-2006]

Danny Wolfers, ormai emblema dell’electronic music di paternità olandese, è in procinto di tornare dopo un (breve) periodo di assenza dalle scene discografiche. L’artista infatti è stato impegnato negli ultimi mesi nella realizzazione della soundtrack per il cortometraggio “Elefanten Boots” presentato all’ultimo Rotterdam Film Festival ed ambientato nel periodo della guerra fredda. E’ prossimo all’uscita il #007 del catalogo Strangelife che s’intitolerà “The Land Of Lonzo”, un maxi e.p. che ruoterà attorno a cinque tracce come “Savage Land”, “Mysteries Of The Ghetto” e “Lonzo Dance”. Il disco ha preso il posto del preannunciato “Equestrian 707” (per il quale è stato realizzato anche uno speciale videoclip) slittato sul #009 della stessa label e previsto per la tarda primavera. Ma mr. Wolfers, dalla sua casa-studio di Den Haag, non si accontenta. In arrivo c’è anche il nuovo album firmato come Smackos (uno dei tanti pseudonimi adoperati nel corso della brillante carriera) ed intitolato “Waiting For The Red Bear”. Il lavoro, che sarà edito solo ed esclusivamente su supporto cd, è il follow-up dell’acclamato “Age Of Candy Candy” pubblicato in una strettissima limited edition durante il 2004. Dai cartoni animati anni ’80 si passa così alla paura degli abitanti di un piccolo paese canadese convinti di un prossimo attacco nucleare sovietico. Il piccolo aeroporto locale inizia ad essere frequentato dalla misteriosa Unicorns Airlines che viene immortalata da Smackos in un ‘dipinto musicale’ fuori dalle righe. Per quanto concerne le prossime date Legowelt sta per iniziare il Grackle Eurotour 2006 assieme agli amici Orgue Electronique e Luke Eargoggle ai quali s’aggiunge il leggendario dj di Brooklyn Speculator. Il primo appuntamento è per il 10 marzo ad Ankara (Turchia) seguito a ruota da esibizioni che si terranno in Olanda, Germania, Svezia e Norvegia.

-Aa.Vv. “Floorfiller Restless” (Hadshot): pur rimanendo entro una zona piuttosto modaiola il nuovo appuntamento con la saga “Floorfiller” lascia trapelare contenuti musicali fatti di electro, techno ed house ma mai troppo vicini al gusto commerciale. Per gli amanti del minimal c’è John Tejada, Lopazz, Coburn vs Dumb Blond, Traffic Signs (aka Steve Bug) e Beckers mentre coloro che prediligono le velocità sostenute troveranno le più accese “Chemical Junk” di Antichic & Popped! (ancora unreleased) e “No More” di Rotterwolfe. Poi si prosegue con Özgüer Cän, Bioground, Undo & Vicnoise, Martin H ed Electrixx con “Second Lesson” rielaborata dai ritrovati Monosurround.

-Altz “Yell” (Bearfunk): un lp davvero curioso questo della Bearfunk alle prese col suo primo progetto su cd. Il funk degli anni ’70 viene accostato ad un’electro davvero plastica e rumorista che spesso s’appropria di loops del passato (“Jino”), dell’acustica più evidente (“Sky”), della dance minimale (“Tune In”), del new-jazz (“Lubritz”), di potenti picked-bass (“Everything Is Ok”) e di una vena più experimental (“Yoyi”). Quella che preferisco è “Esmola Amigo”, una ‘pazzia’ electro-funk che farà rizzare i capelli anche ai calvi.

-Aa.Vv. “Played In Full: The 90’s” (Resist Music): la nota label londinese ci riporta, attraverso un cofanetto di tre cd’s, il meglio degli anni ’90, periodo vibrante per la musica elettronica. Neo-pop, techno, house, easy-dance, trance, new beat, hip-hop, raggae, jungle: c’è davvero di tutto in “Played In Full” che potrebbe portare un pò di malinconia. Esempi ? “Born Slippy” degli Underworld, “Move Any Mountain” degli Shamen, “Rockafeller Skank” di Fatboy Slim, “Brimful Of Asha” dei Cornershop, “Show Me Love” di Robin S., “Out Of Space” dei Prodigy, “Age Of Love” di Age Of Love, “Yeke Yeke” di Mory Kante (riadattata dagli Hardfloor) e “Papua Nuova Guinea” dei Future Sound Of London. Dopo l’ascolto ci si rende conto di quanto sia grande il vuoto creativo che ci hanno lasciato gli anni ’90.

-Todd Bodine “Surfaces” (Tresor): simbolo indiscusso dell’evoluzione musicale berlinese avvenuta dopo l’abbattimento del Muro (1989) la Tresor ritorna con l’album di Bodine che si lascia ispirare dalla detroit, dall’electro, dal jazz e dai latin-beats. Effettuando una sorta di sintesi della microhouse abbinata a clicks’n’pop e rumori, il bravo artista imbocca vie deep ed acid tra le quali si cela anche l’incedere elettrico dell’electro. E’ questa la nuova vena della house ormai del tutto strumentale, buia, spigolosa e piena di rintocchi old-school.

-Aa.Vv. “E.p.” (Properproud): è già da qualche anno a questa parte che la Spagna ha rivelato una vena electroide dal gusto raffinato. Ad esempi come Alek Stark, The Replicant, Robert Calvin e Citizen ora s’aggiunge la Properproud di Terrassa (Barcellona) che esce allo scoperto per la prima volta con un e.p. in chiave electro-techno. Atmosfere alla Oxia e Dima si rincorrono in “Papparazzi” di HD Substance mentre una vena progressive anni ’90 è quella che ha ispirato Delon & Dalcan e la loro “Strong”. Tiro più aggressivo (quasi inglese) per “Path” di Projecto Hombre seguita da “Cigarrette Lover” di Stamba feat. Club Amour, un infuso electro-techno molto semplice ma d’effetto. Properproud: advanced music from Spain.

-GD Luxxe “Make” (Angelika Köhlermann): le molteplici esperienze del viennese Gerhard Potuznik, emerso nel 1988 grazie alla Gig Records del compianto Falco (ricordate “Der Kommissar”?) bruciano intensamente in “Make”, album che (ri)appare (dopo la prima stampa autunnale su Tigerbeat 6) sulla sua Angelika Köhlermann. Il disco è ispirato dal dark, dal gothic-pop degli anni ’80, dalla new-wave e dalla meccanica electro di Detroit dei primi ’90. Esperimenti new-rock e gemme post-wave rincorrono l’amore spasmodico per l’equipment analogico che si evince da pezzi come “As We” e “Black Sand”. “Make” è irrimediabilmente generato da memorie post-punk e da un’elettronica visionaria che stuzzica positivamente l’ascoltatore attraverso una classica Fender abbinata ad un potente Apple ed un futuristico Ableton.

-Aa.Vv. “Beretta Grey Vol. 1” (Beretta Grey): si apre con quattro tools minimal il catalogo della sublabel di Beretta Music di San Diego (California). Manciate di beats basici e strutture sonore essenziali danno colore ai pezzi dei poco conosciuti Keith Kemp, Luke Hess, Ryan Crosson e Seth Troxler che rendono omaggio ad oscillazioni micro e deep-techno connesse tra loro da un’andatura ciclica. Il disco è già nei flight-cases di Richie Hawtin e Bruno Pronsato, due che hanno fatto del ‘minimal-style’ la loro fondamentale filosofia.

-Huntemann “Fieber” (International Deejay Gigolo): alla nuova sede berlinese della Gigolo (in una vecchia scuola elementare di Rolandufer) non si fa altro che parlare di Oliver Huntemann come il simbolo musicale del 2006. Il dj-producer di Brema, che negli anni ’90 si faceva chiamare Kay Cee, è ormai tanto distante dalla trance ed anche dall’electronic-rock che lo ha contraddistinto sino al 2004. La nuova strada è quella della ‘minimal electro’ che porta ad una polvere finissima fatta di basslines, hihats e voci. Dodici i brani (costruiti assieme al fidato Stephan Bodzin) tra i quali si nascondono basslines italo, ritmiche old house e sprazzi ebm. Huntemann si reinventa ancora una volta, si rimette in discussione e convince Dj Hell con un filone sonoro al momento in voga nei clubs di tutta l’Europa. E febbricitante scalpita a tempo di basic-beats e affusolati basslines nel buio della notte.

-Phonique “Gaga” (Mood Music): un posto di rispetto tra i più rappresentativi alfieri della nuova house viene occupato dal berlinese Michael Vater. Nelle vesti di Phonique scruta le nuove frontiere della dance, quelle alle quali giunge attraverso “Gaga” installato su un beat old-school (coi sempre affascinanti rim-shots della 808) ed un bassline che si tira dietro scariche bleepy. Il remix, più deep ed ombroso, è del bravo Tim Paris.

-Aa.Vv. “Cuts & Pieces” (Kitty-Yo): compilata da Mea Liedl, mixata da Harry Axt e masterizzata da Jan Driver, “Cuts & Pieces” mostra tracce rare e pubblicate esclusivamente su vinile. Particolare l’attenzione rivolta a remix firmati da Robots In Disguise, Richard Davis, Gui.Tar, Ee Laliq e Modeselektor raggiunti dal neo-rock di Jahcoozi e Codec & Flexor con l’inedito “I’ll Be Gone” estratto dall’album di prossima pubblicazione. Electro, funk, trip-hop e dark-wave: questo il veloce sunto di “Cuts & Pieces” pronta a riportare la Kitty-Yo ai vecchi fasti.

-Drumcomplex & Chris Binder/NDKj “E.p.” (Holzplatten): “Spiegelwelten” è il risultato della sinergia stretta tra Drumcomplex (Daniel & Arnd Reichow) e Chris Binder, un tool di indiscutibile hard-groove arricchito da spunti industriali e fiammate dark. Il pezzo è vaporoso e i suoi veloci movimenti ritmici tengono ben alta la bandiera del groove inteso come unico filo conduttore. Il retro vede l’altrettanto valida “Dark Ages” dell’italiano Andrea Quirico nascosto dietro le quinte del progetto NDKj. Delay su cassa, taglienti hihats ed un inquietante eco dona al brano un tiro invidiabile che, dopo il break centrale, fa ripartire il tutto come un siluro.

-Dat Politics “Wow Twist” (Chicks On Speed): nel sesto album del trio di Lille (Francia) si combinano e si confrontano stili come il glitch, il power-pop, l’electro, il punk e il sid-style importato dalle datate soundtracks dei videogiochi anni ’80. Le undici tracce lasciano emergere rimandi all’electro detroitiana alla Adult. sebbene più gioiosa e giocosa viste le divertenti inserzioni di tratti caratteristici della videogame-music. Da “Viper Eyes” a “Turn My Brain Off”, da “Gravity” a “Dizzy Zip” sino alle ironiche “My Toshiba Is Alive”, “Now Signal” e “Flea Wheel Fast” veri crocevia di dance, hardcore, punk ed electro in puro song-oriented style. Ludic-music ? Forse si.

-About “Bongo” (Cock Rock Disco): artista emergente della scena indy-rock, l’olandese Rutger Hoedemaekers approda alla label di Jason ‘Donna Summer’ Forrest con un pop che si configura come un ottimo esempio di ‘indietronica’. Elaborato complesso che fotografa la scena del pop anni ’80 rivisto e corretto attraverso metriche asincroniche, “Bongo” si avvicina alla dance pur non gravitando intorno a connotati classici della musica che si ascolta alla radio. Per raggiungere questo incredibile bilanciamento sonoro About ci regala un disco dalla particolare bellezza indicato solo a quelli che amano imbattersi in esperimenti da ascoltare prima con la testa e poi con le orecchie.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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