#101 -Tanto technopop per Markus Lange [14-05-2006]

Tedesco, classe ’85, ma già con tanti progetti all’attivo: è Markus Lange, il dj-producer emerso timidamente nel 2003 grazie all’ipnotica "Blue Fantasy" inserita nella raccolta "North & South" edita dalla Pocketgame Recordings di Maru & Comix, la stessa che durante la passata estate pubblicò il fortunato "James Bondage E.p." ricercatissimo anche per via del suo formato picture-disc. Lo stile di Markus, creato da un efficace mix tra techno, electro, retro e vocal-pop, è venuto fuori grazie anche ad altre releases come "Fuck, I Want You" (su Superfancy), "Big Trouble In Little China" (su Psychoshoxxs) e il recente "Strange Smile" (su Dirty Dancing) riuscito ad entrare nelle selezioni più housy oriented grazie ai remix di Kaos e Sweatshop. Adesso il baldo giovane è pronto con una serie di succose novità che usciranno a raffica nei mesi a seguire: s’inizia dall’imminente "Ride Side" che occuperà il quarto tassello della neonata Whirlpoolsex e che sarà impreziosito da un remix firmato da Paul Brtschitsch, quello che forma i Taksi assieme ad Andrè Galluzzi. Seguirà la doppia a-side, sulla belga Klash Muzik, "My Girlfriend Is A Robot/Agony Lash" che riporterà in vetta lo stile col quale Markus si è fatto conoscere dall’Europa. Il producer ritorna anche sulle citate Psychoshoxxs, con "The Shogun, We Do What He Say", e Dirty Dancing con "Squarepusher". Anche sul fronte remix sono tante le novità: Markus infatti ha messo le mani su "Mars Is Melting" di Remute (su Tilt), "There Is No Place Like Home" di Niklas Samström (su Basic Beach Series) e "Das Vögeln" di Alfred Bitchcock (su Topless Wonder). A tutto ciò pare possa aggiungersi presto il suo album di debutto sebbene le notizie a riguardo siano ancora poche e frammentarie.

-Life Project "Random Chance" (Electrix): dietro Life Project si celano Damo Foster & Jay Pearce, creatori della quotata Affected Music. Per questa avventura sull’Electrix di Billy Nasty i due inglesi forgiano un pezzo che non perde mai di vista la misura dei 4/4 coadiuvati da bassi che scivolano sull’olio lasciato da suadenti pads importati dalla quasi dimenticata trance. L’Electro Remix è più aderente al (mio) concetto di electro con vivaci sincopi che si susseguono con impeto su suoni di derivazione industrial e vocoder vox. Più lineare e facilmente proponibile il remix di Funk D’Void che fa del disco un ottimo jolly da utilizzare a centro serata.

-Oliver Koletzki "The Process" (Resopal Schallware): si tratta del primo mix-cd per il newcomer che forse attendevamo da tempo. Il giovane berlinese, impostosi all’Europa grazie alla smash-hit "Der Mückenschwarm" ripubblicata durante l’estate del 2005 dalla Cocoon di Sven Väth (in pochi infatti si accorsero del pezzo quando apparve timidamente su Kritik nell’autunno del 2004 sotto lo pseudonimo La Manie) opta per una selezione che ondeggia tra minimal-techno, microhouse e jackin’ dance rappresentate da artisti come Bruno Pronsato, Dapayk, Tigerskin, Jona, Huggotron, Billy Dalessandro, Gaiser, Misc e molti altri ancora. Tra le più belle trovo "Flummi" degli intramontabili Der Dritte Raum rivisitata da uno smagliante Jeff Samuel.

-Takagi Masakatsu "Journal For People" (Carpark): preso in licenza dalla Daisyworld Discs (etichetta fondata e diretta da Hosono, quello che sul calare degli anni ’70 militava con Takahashi e Ryuichi Sakamoto nella band degli Yellow Magic Orchestra) "Journal For People" si ripresenta sulla newyorkese Carpark. Il disco mostra uno scenario quasi psichedelico, immaginario, fantasioso e ricco di alternanze tra luci ed ombre. Ma sono i colori ad avere la meglio nelle 13 tracce, quelli che sbocciano come fiori in piena primavera rievocando la sobrietà e l’acceso equilibrio cromatico della celebre opera di Botticelli. Masakatsu è un vero artista, uno che sa bene cosa vuol dire plasmare dei ‘rifugi sonori’ nei quali l’ascoltatore tipico del nuovo millennio potrebbe trovare rifugio per fuggire dalla meccanica routine quotidiana e trovare un mondo fantastico ed utopico nel contempo.

-Martin Brodin "Be Real!" (Mood Limited): lo svedese, mente della Deeplay Soultec ed emerso recentemente con "Semitone Shuffle" ed un efficace remix per la storica "Destination Earth" dei Newcleus, approda alla Mood Limited di Sasse. "Be Real!" muove verso una tech-funk che a tratti ricorda lo stile di quella napoletana intersecata da flash anni ’90. Il remix di Sassomatic invece pulisce i beats sui quali scorre un bassline corposo dal quale si erge una vena electro che pulsa come un cuore. E’ techno o house ? Credo entrambe.

-Sycophant Slag’s "Numb Numb Numb" (Superfreq): se ne sente parlare bene ed ovunque di questo progetto che batte bandiera inglese dietro il quale si celano Mr C. ed Adultnapper. Lo stile che viene fuori dalla collaborazione non mostra concezioni particolari e troppo studiate e per capire cosa si trova dietro "Numb Numb Numb" basterà ascoltare i dischi dei più recenti Tiefschwarz. Qualche spunto in più lo si denota tra i suoni di "Glutius Minimus", un bel mix tra electro, minimal e noize, modaiolo e che funziona.

-Sébastien Léger "Maximal" (Circle): il poliedrico artista francese approda alla Circle di Alex Flatner con due ottime tracce assemblate presso il suo French Mushroom Studio. "Maximal" ci porge un costrutto electro-techno con un bassline profondo ed agitato vicino al Trentemøller-style; "Brouwers" invece, che preferisco, unisce l’arte del groove all’acid. Una sinuosa Tb-303 s’infila nei beats roventi che in pista riescono a dare (ancora) ottime scariche d’energia.

-Steve Stoll "Italoamerica E.p." (Tractorecords): il disco in questione mi vede direttamente coinvolto giacchè, da un pò di tempo a questa parte, mi occupo di Tractor assieme a Francesco Passantino e Francesco Zappalà. Per questo #005 abbiamo coinvolto il newyorkese (ma di origini italiane) Steve Stoll, cardine fondamentale della musica techno (in quasi 15 anni di carriera è apparso su autorevoli labels come Delirium Red, Music Man, Trax, Fine Audio Recordings, Djax Up-Beats, Routemaster e NovaMute ed ha remixato artisti di largo spessore come Hardfloor, Freddie Fresh, Gary Numan, Access 58, Marco Bailey, Michael Burkat, Felipe, Pounding Grooves + Rowland The Bastard e Dj Rush). Lo stile di "The Reflux" lo chiamiamo ‘acid-vintage’ con l’808 che si lascia corrodere dalla vibrante 303 mentre con "Side Step" ci si fionda in un mix tra deep ed electro. A rendere il sound più ‘europeo’ è il polacco Marcin Czubala (quello della Carabinieri Records fondata con Marco Carola & Corrado Izzo) con un remix di "The Reflux" in chiave progressive-techno efficace e capace di far alzare la temperatura.

-Oxia "Picture Of Now 2" (Scandium): è il francese Olivier Raymond alias Oxia ad ‘assemblare’ i pezzi per il secondo capitolo della saga "Picture Of Now". Il mix-cd oscilla tra minimal, electro-house ed atmospheric-techno, i tre stili che vengono esposti con pezzi di Gui Boratto, Marc Romboy vs Stephan Bodzin, Williams, Kiki, Rex The Dog, Zen-Kei, Bastien Grine e lo stesso Oxia con "Jackin Me" firmata assieme all’amico Eric Borgo. I ritmi corrono veloci e taglienti in "Picture Of Now 2", una collection in bilico tra il modaiolo e il ricercato, che contribuisce a tenere in vita la music-scene francese da sempre ricca di releases interessanti.

-Backdraft "Party Preacher" (Future Frontier): i Backdraft (Vincent Van Steenbeek e Curzio Scheurer) rompono il lungo silenzio e tornano con una release che si assesta su due vinili. "Jungle Cry" riprende la groovin’techno attraverso un sound sporco, polveroso negli arrangiamenti e troncato da una pausa mozzafiato mentre "Gallo’s Party Prank" reinserisce nel discorso una curiosa vena tribal. Efficacissima "You Wanna Party?" che si tuffa in una sorta di "Hey Boy Hey Girl" dei Chemical Brothers (1999), remixata in chiave deep-groove dal belga Stanny Franssen (aka G-Force). Chiudono "In Groove" ove potenti e fragorosi loops si spalleggiano in atmosfere alla Umek e "V-Code" che butta l’occhio alla techno-funk con un’inserzione di vocoder.

-Pascal F.E.O.S. "Synaptic" (Level Non Zero): a tre anni dal più martellante "Self Reflexion" il tedesco (ma greco d’origine) Pascal Dardoufas si ripresenta con un nuovo album che aderisce meglio alle tendenze attuali della dance elettronica con forti attinenze al minimal e a nostalgiche prevalenze electro. Deep, electro, techno, minimal, noize, rave: questi gli ingredienti che l’autore ha miscelato molto bene per mostrare un lato espressivo della sua techno, sentito più nell’animo che nella voglia di far muovere le gambe a ritmo.

-Tom Snare "Philosophy" (Alphabet City): che l’house si sia trasformata quasi del tutto non è certamente segreto come del resto è palese il suo avvicinamento alla techno. A testimonianza di ciò c’è Tom Snare con un pezzo che nel suo groove (ri) propone gli inconfondbili hihats di "Acid Phase" (Emmanuel Top, 1995) abbinati a dark-bass ed evoluzioni piuttosto sempliciotte alla The Drill che però in pista fanno sempre il loro dovere. La versione di Tim Le EL incrocia il rock sebbene gran parte della stesura sia occupata dal binomio cassa-basso. Chiude il remix del francese Steve Watt che tira dentro riffs di chitarre e sprazzi del funk.

-Millimetric "Engrenage E.p." (Properproud): il francese si rilancia nel movimento sperimentale degli anni ’80 andando a raccogliere i suoni e le timbriche di quegli stili che parevano totalmente defunti sino a qualche annata fa. Con "Relapsing" ci si imbatte in un tool dark e piuttosto veloce (quasi alla The Horrorist) ed ancor più enfatizzato è il contenuto di "3h 42" che in taluni punti si spinge ai confini della rave-techno tipicamente anni ’90. Punto di contatto con la cultura degli anni ’80 invece è fornito da "Wild", un tributo ai Fusion Fatale, che si orienta su beats sporchi e patches industrial. Alcuni la chiamano ancora ‘musica del diavolo’ …

-Solieb "Impersonator" (Maschine): #006 per la Maschine, emergente label di Königsten (Germania) che per l’occasione va a scomodare il grande Oliver Lieb nascosto dietro lo pseudonimo Solieb. La title-track è pura acid-futuristic-techno sorretta da un bassline che sale e scende in continuazione stridendo e concentrandosi, intorno ai 3/4 della stesura, su potenti distorsioni. "Stay High", sul lato opposto, invece lascia vibrare una techno più minimale e mentale nella quale figurano beats sferici e percussioni roteanti.

-Planningtorock "Have It All" (Chicks On Speed): dietro il progetto c’è Janine Rostron (mente della Rostron Records) che si fa interprete di uno stile battezzato come ‘progressive pop’, lontano anni luce dalle classifiche e dalle hits da balera. Il disco, che suona alquanto bizzarro e curioso, ci lascia in balia di una forte miscellanea di culture musicali differenti traghettandoci verso incroci acrobatici tra dub, hip-hop, vocal-pop, rock, un’acustica piuttosto ridicolizzata ed un’electro che solo in un’occasione ("Don’t Want What You Don’t Want") ha modo di assestarsi sui canonici 4/4.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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