#108 -Tractorecords valica i confini alpini [02-07-2006]

Tante le news che gravitano intorno al mondo, sporco di terra, della Tractor diretta dal trio Francesco Passantino, Giosuè Impellizzeri e Francesco Zappalà. S’inizia con una serie di preziose apparizioni che le releases della ‘label del trattore’ fanno registrare sia in Italia che oltre i confini alpini. "Nippon" di Francesco Passantino è entrato nella programmazione di Altroverso, il programma di Dj Misk e Mischietta in onda sulla romana Radio Onda Rossa che lo scorso 18 marzo ha dedicato proprio a Tractor il suo Monography. Dalla capitale si vola in Giappone, Paese che grazie alla nota distribuzione Cisco ha potuto apprezzare "Terreno K" entrato nella top-ten dei dischi più venduti. Ed è "Nippon", estratto ancora dallo stesso e.p., a fare ingresso nelle playlists di P3, nota emittente di Stoccolma, in quella della bella Tania Vulcano del Circo Loco (Ibiza) e in quella di David Keno (noto anche come Vernis). Il tedesco adora anche "Criminal Farm" di Passkal, progetto orientato ad un sound minimalista edito su cd alla fine della scorsa estate. La grande news di Tractor però riguarda il #005 del catalogo da pochi giorni nei negozi di dischi: trattasi di "Italoamerica E.p." del dj-producer statunitense Steve Stoll, considerato una sorta di godfather della techno a livello mondiale. Il disco racchiude un bonus remix ad opera del polacco Marcin Czubala, già noto per una serie di apparizioni su labels di tutto rispetto (tra cui la Carabinieri fondata con Marco Carola & Corrado Izzo) e recentemente entrato a far parte della scuderia dei Technasia. A ruota arriva il #006 rappresentato da "Neon Kraft E.p." di Rosario Del Giudice (uno dei dj-resident del Kama Kama) & Francesco Passantino, in chiaro stile minimal. Si avvicina il momento dell’uscita anche per "Tractorclan -The Meltin’ Pot Of Vanguard Music’s Culture", il quarto episodio del catalogo cd che ruoterà attorno a tracce inedite e remix provenienti d’oltralpe. Sul fronte serate invece il prossimo 9 agosto, presso il Tartana di Follonica (Grosseto) si terrà la prima "Tractornight" in compagnia di Francesco Zappalà, Francesco Passantino e, per la prima volta in Italia, David Keno. A chiudere la ricca carrellata di news è l’ingresso di Tractor nel mondo di 3Beat Digital, il celebre distributore inglese che si occuperà di vendere in formato digitale il catalogo completo della label ligure.

-James Mowbray "Music 01" (Four:Twenty Recordings): si tratta di un mix-cd che oscilla tra electro, minimal, techno, jackin’ e deep-house, contenuto che, non si differenzia così tanto da quello di tantissimi altri al momento in circolazione ma indubbiamente è uno dei meglio realizzati. E’ il caso di citare la presenza di Buttrich, Tolfrey & Sylvester, Adultnapper, Jesse Rose, Dapayk Solo, Marcus Worgull, TG e 2 Dawgs. Il package contiene anche un secondo cd, non mixato, articolato su tracce estrapolate dal ricco catalogo Four:Twenty ed alcuni inediti di prossima pubblicazione. E’ questo l’ennesimo esempio che documenta come la scena inglese stia dando molto peso alla minimal-house di concezione teutonica.

-Foster "Loud Minority" (Drum Poet Community): è Tobias Schweizer alias Foster a tagliare il nastro inaugurale di Drum Poet Community, la nuova sublabel di Compost nata dalla collaborazione con Alex Dallas. "Loud Minority" sfocia in maniera diretta nella deep-house delle annate 1993-1994, in quegli stilemi che rientravano in contesti ‘underground’. Ottime e spiazzanti anche "Dessert" e "Kanona", arrangiate su suoni a metà strada tra techno ed house spruzzate da bassi funk e rim-shots che ci riconducono al polveroso mondo del vintage. Sarà l’inizio di una nuova era ?

-Hell "Fun Boy 3" (International Deejay Gigolo): finalmente accade qualcosa di nuovo nella discografia di Hell valicando il confine dell’album "N.Y. Muscle" (2003) che per oltre due anni ha costituito un pozzo senza fondo dal quale prelevare materiale da far remixare agli artisti più acclamati del momento. Arriva "Fun Boy 3" (prodotto assieme al fido Abe Duque) che in dieci minuti condensa le percussioni e i bassi della chicago-house riservandoci uno spaccato di minimalismo a volte quasi irritante. Un ritorno al sound che fu insomma, al primitivismo di Detroit e dei primi Underground Resistance. Sul lato b un’inedito remix di "Passionate!" (l’original era in "Munich Machine", 1998) realizzato da Traxx e Deecoy ed orientato su speronate di grooves asettici che lasciano vibrare ricordi dei vecchi Jay Dee e Johnny Dangerous.

-The Separatist "Shake You Down" (Soma): ad anticipare il primo album, "Akilak", previsto per la fine del mese di luglio, è questo singolo che riporta sotto i riflettori il progetto di Tony ‘Percy X’ Scott e il bravo Marco Bernardi. Il suono di Glasgow prende la piega della minimal-electro ma avvalendosi dell’energia di ritmi più carichi e marcati. La versione originale, già adorata da personaggi come James Holden, Laurent Garnier, Craig Richards e Dj 3000, mischia techno e deep ed è affiancata da un remix di Mark Broom che ricorda un pò la trance dei primi anni novanta.

-Slam! "Stardome" (Explicit Musick): esce sulla label slovena di Uros Umek questo interessante mix-cd degli Slam! (Stuart McMillan ed Orde Meikle), protagonisti indiscussi della scena scozzese da oltre un decennio. In circa ottanta minuti setacciano il meglio della musica attualmente in circolazione e fanno ballare coi pezzi di artisti come Audio Werner, Alex Under, Mike Shannon, Sascha Funke, Michel De Hey, Marco Carola, Dominik Eulberg e molti altri ancora. Il progetto occupa il quarto tassello della saga "Ekspozicija" avviata nel 2004 e già culla delle selezioni dell’americano Dj Rush, del belga Marco Bailey e dello spagnolo Cristian Varela.

-Literon "Machines" (Fortek): l’etichetta di Rotterdam fondata e diretta da Gert-Jan Bijl (noto anche come Gerd e protagonista di progetti paralleli su 4Lux) ritorna sulle ali della techno ispirata dal sound circolare di Detroit. E’ lo stesso Gert che, nascosto dietro il moniker Literon, lascia ondeggiare sonorità oscure alla Koerner & Treplec o Lab Insect in "Machines 1". Poi il sound diviene più deep e roteante in "Machines 2" spingendosi sino ai confini con l’electro in "Machines 3" che ricalca lo stile della Carabinieri del polacco Marcin Czubala. La techno pulsa come un cuore in questo Fortek #014.

-Fuckpony "Childen Of Love" (Get Physical Music): le fantasiose idee dietro Fuckpony sono quelle dell’americano Jay Haze e dello svizzero Samim che prelevano gli spunti dalla musica del passato (deep-house e primitivismi di Detroit) per dirigersi nel futuro. Haze dedica questo album alle nuove generazioni che non hanno avuto la fortuna di vivere quei magici momenti in cui la dance elettronica emetteva i primi vagiti. Ad un orecchio superficiale "Children Of Love" potrebbe suonare come l’ennesimo dei dischi minimal ma non è affatto così visto che in esso sussiste un concept preciso, un fine ultimo, un’idea che tenta di riportare un pò di ordine in un mercato discografico che pare aver perso la testa per produzioni che, nella maggior parte dei casi, sono prive di un’identità.

-John Acquaviva & Ramon Zenker pres A2Z "Sugar Fix" (BluFin): l’italocanadese (fondatore della storica Plus 8 assieme a Richie Hawtin) dà nuovamente la mano al tedesco (colonna portante della dance teutonica degli ultimi quindici anni con progetti come Fragma, Hardfloor, Mega ‘Lo Mania, Interactive, Perplexer, Paffendorf e il recente Zen-Kei) per realizzare un brano fatto da un crescendo di suoni metallici e buoni grooves. Sul lato b c’è "It Wasn’t Me" con un ritmo più marcato che si ricollega ad una sorta di mix tra techno-trance e progressive-deep.

-Aa.Vv. "Geisha E.p. 1" (Geisha): punto di raccordo tra la techno e la più modaiola minimal osannata dalle piste europee, Geisha esordisce con un various artists e.p. fondato sulle creazioni appassionate di personaggi dell’underground continentale. Da Ian Evermore con "Something To Dream" (un tool intagliato tra la tech-house il progressive) a Daniel Foullong e Dirk Hermann con "Phonecessary" (minimal-techno edificata entro il deep) sino a Carlo & Nardo Adios con "Respirar" (techno-house su moduli alla Alter Ego) e l’italiano Karl Paap con "Kpq01" sviluppato intorno ad un basso funk, discese progressive, salite groovy e tanti loops che rappresentano la linea bisettrice della composizione.

-Polarte "Raros Anhelos E.p." (TANZwedel): nasce col disco di Polarte la nuova label di Tanja Ruh ed Oliver Mohnsame che va ad affiancare la gustosa Anorak Tonträge (casa di graditi esperimenti come Popnebo e Dadableep). Si riscopre una certa techno anni novanta non inflazionata da schemi scheletrici del minimal ed alimentata da costruzioni ritmiche che ricordano i tempi migliori di Emmanuel Top. Fanno capolino anche voci brasiliane ed uno strano tribalismo che porta ad un mix quasi indefinibile e simile, solo per concetto, alla latin-techno di Monika Kruse e Ben Sims. Finalmente qualcosa di ‘nuovo’ dalla Germania recentemente ibernata ed imbalsamata nel minimal-style.

-Cobblestone Jazz "Dump Truck E.p." (Wagon Repair): dopo l’esperienza su Itiswhatitis il trio dei Cobblestone Jazz (Danuel Tate, Tyger Dhula e Mathew Jonson) si fa risentire con un disco che rinnova l’amore per il live-act. "Dump Truck" pare proprio la trasposizione su vinile di un live-recording contraddistinto da loops di origine detroitiana e vaghe impronte orientali. Sul lato b invece "Peace Offering" che ricalca in pieno lo stile deep-house degli anni novanta incrociando, sebbene in misure assai modeste, il minimal che va tanto di moda oggi.

-Play Paul "Ain’t No Ho" (Luscious Sounds): Paul De Homem-Christo, fratello minore di Guy-Manuel dei Daft Punk, ritorna dopo un periodo di stasi con un disco che ricalca lo stile che l’ha reso popolare ed avvicinato a labels come Gigolo e Kitsunè. Si tratta di pura e sfrontata electro-house con l’immancabile filastrocca ed inserzioni vintage che hanno conquistato sin dal primo momento il favore di Azzido Da Bass che ha voluto "Ain’t No Ho" sulla sua Luscious Sounds. Sul lato b due inedite versioni di "Lalaland", rivisitazione del classico di Green Velvet inizialmente annunciate su Gigolo. Quella di Xavier De Rosnay (from Justice) piega la puntina grazie al classico binomio dark-noize mentre col remix di Scratch Massive si inseguono misure electro-techno tipicamente francesi.

-Anima Sound System "We Strike!" (Mole Listening Pearls): incredibile nuovo album per il trio ungherese che trascende il classico electro-pop invitando l’ascoltatore a prendere parte ad un ideale party a base di musica downbeat fatta di pazzie e stravaganze assurde (come quella di comprare una Ferrari di colore rosa). Tredici le tracce, stilose e capaci di abbracciare stili diversi che riescono sempre a compensarsi a vicenda: dal dub all’hip-hop, dal raggae all’acustica, dal pop al rock, dal lounge al country, dal soul al jazz passando per rimembranze drum’n’bass sapientemente dosate in "But Gindura" ove si rincorrono echi alla E-Z Rollers (quelli che nel 1998 riuscirono a portare il d’n’b nelle charts di vendita grazie a "Though At The Top" su Moving Shadow).

-(Etre) "A Post-Fordist Parade In The Strike Of Events" (Baskaru): dietro (Etre) c’è l’italiano Salvatore Borelli, già noto nel campo delle arti sperimentali. Il suo album d’esordio è un autentico mosaico di frammenti di suoni impazziti e legati da un non-senso concettuale avanguardista. Borelli intinge i suoi ‘pennelli’ nel glitch ‘dipingendo’ opere sonore che hanno dell’imprevedibile, del sapore post-industriale che già s’apprezzava anni fa con la capitolina Idroscalo di Anna Bolena. L’underground italiano viene però promosso da una piccola label francese, la Baskaru.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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