#102 -Il Time Warp nuovamente su cd [21-05-2006]

Partito nel 1994, il Time Warp è divenuto uno degli eventi dance più importanti d’Europa. Piattaforma di lancio per un numero altissimo di artisti di ogni nazionalità, Time Warp ha trasformato Mannheim, la città che lo ospita sin dalla prima edizione, in un vero e proprio crocevia di clubgoers provenienti da ogni parte d’Europa, attirati da line-up stupefacenti che di volta in volta sono riusciti a lasciare il segno. Dal 2005 la nota TDK è divenuta partner ufficiale dell’evento ed è lo stesso marchio ad accompagnare il recente cd che prosegue la scia battuta in precedenza da Adam Beyer, Gayle San e Dj Hell. Ora tocca ai Tiefschwarz (i fratelli Ali e Basti Schwarz) selezionare e mixare la tracklist di “Time Warp 6”. Nativi di Stoccarda (città non tanto distante da Mannheim) e reduci di un german dance award vinto nel 2005, i Tiefschwarz assemblano due cd’s per la gioia dei sostenitori della nuova techno-house. Da “Down” di Ellen Allien (riletta da Dinky) ad “Angry Ghost” di Hug, da “No Matter What I Do” di Donnacha Costello a “Granate Granate” di Tadeo passando per “Neontrance” di Tigerskin, “Erotic Discourse” di Paul Woolford ed “I Feel Space” di Lindstrøm editata da Dj Thomilla dei Turntable Rockers. Più intimo e riflessivo il secondo cd che ondeggia su pezzi quasi da ascolto come “Love Forever” di Maral Salmassi, “So In Love” di Matias Aguayo e “48 Crack In Your Bass” di Magda raggiunti poi dagli ipnotici beats di “Sonntag” di Robert Babicz, “Horizons” di Sebo K, “Dear In The Headlight” di Chelonis R. Jones (il remix è dell’onnipresente Anthony Rother) e la già nota “Mandarine Girl” dei Booka Shade ricostruita dalle sapienti mani di Todd Shillington aka Konrad Black. Assai versatile ed in linea con l’attuale tendenza del momento che vede un accavallamento tra house, electro e techno, “Time Warp 6” si configura come un ottimo prosieguo della più recente edizione svoltasi a Mannheim lo scorso 8 aprile.

-LL “Maybe July” (Wolfskuil Records): dopo l’acclamato “Chaos In Da Flesh” di Darko Esser l’emergente Wolfskuil ritorna col disco di Ger Laning aka LL. La traccia che fornisce il titolo al disco indica la nuova via della techno con melodie semplici ed appena sbozzate unite a distorsioni progressive. Con “Blossom” si ripercorre invece la vecchia strada maestra della detroit con intrusioni alla Kanzleramt (senti Diego) mentre “31 Tears” rilancia il discorso dell’electro posata su varie modulazioni di synths.

-Alter Ego “Transphormer” -remix- (Klang Elektronik): sfruttando ancora l’incredibile successo raccolto nel 2004, Roman Flügel e Jörn-Elling Wuttke affidano i remix del pezzo a due nomi molto vicini al mondo Ongaku ovvero Johannes Heil e My My che ne realizzano due trip vicini al segmento minimal con forti basslines che paiono colati sulla stesura attraverso un imbuto. “Transphormer” si è trasformato in un trip lungo ed ossessivo, capace di ipnotizzare anche il più preparato e tenace degli illusionisti.

-Kaito “Hundred Million Light Years” (Kompakt): il nipponico Hiroshi Watanabe (ri)torna su Kompakt nelle vesti di Kaito con un album che tende la mano al mix tra ambient, deep ed electro dance. Romantico e sensuale come sempre, il producer dagli occhi a mandorla è autore di un lp brillante, vicino alla trance nei movimenti e cadenzato da euforiche misure in 4/4 che fanno da cornice alla storia di un uomo che torna sulla Terra dopo cento milioni di anni. Il disco lascia spazio ad un mondo pulito, privo di smog e sostanze nocive nell’aria, illuminato dalla calda luce solare che filtra da un cielo terso e che tiene calde le terre mai lacerate dalle guerre. Il ‘puzzle sonoro’ calza a meraviglia nel catalogo Kompakt, ormai campionessa per quanto concerne la capacità di esplorare stili che sino a pochi anni fa parevano solo utopie nelle fervide fantasie di creativi produttori musicali.

-Marcus Mixx “Shake That Thing” -remixes- (Clone): conosciuto attraverso la “Box Jams” uscita durante il passato autunno, Marcus Mixx si ripresenta sull’olandese Clone attraverso due remix di un pezzo che non mi aveva esaltato più di tanto. Il capitolino Marco Passarani ondeggia sulle metriche cicliche della jackin’ house (non discostandosi poi così tanto dal sapore dell’Original) mentre Danny ‘Legowelt’ Wolfers tira fuori dal ripostiglio la fidata Tb-303 e svirgola i beats come se fossero di cartone bagnato. Nei solchi di questo vinile pare essersi posata la polvere del tempo.

-Lenny & DjM “Transducers E.p.” (Globox): la Globox, division della Kolla Music, tocca il suo #004 lasciandosi guidare ancora da fluidi movimenti neo-house-funky con tastiere liquide in evidenza e metriche che puntano il dito alla minimal techno. Semplice (forse sin troppo) “Illusion” contrapposta alla più elaborata stesura di “Diabolik” fatta di inserti funk e bassi sordi. La migliore però rimane “Industry” nella quale fa capolino anche la rediviva acid.

-Sasse “Made Within The Upper Stairs Of Heaven” (Mood Music): un autentico capolavoro che ci permette di guardare nel background musicale di questo estroso producer finlandese: è questo il full-lenght con cui Sasse ricostruisce la passione per la disco e l’italo degli anni ’80 ricorrendo alla house di Chicago e alla techno di Detroit utili per la costruzione dei grooves. Qui non c’è puzza del ‘già sentito’ o della ripetizione banale della hit del momento, nulla è lasciato al caso ed ogni traccia lascia emozioni particolari. Un vero crocevia di sonorità ma non un ibrido: l’album infatti postpone alla carica moderna dell’electronic dance un autentico concentrato di potenti bassi ed arrangiamenti che nulla hanno da invidiare alla più completa delle produzioni pop. Potente, raffinato e creativo. Un super lavoro insomma.

-16Bit Suicide “Vertigo E.p.” (Registrazioni Italiane): Luca Affatato, coadiuvato dalla elegante voce di Noemi Tavassi e dalla virtuosa chitarra di Duccio D’Alò, incide un e.p. che affonda le radici nel sound retro degli anni ’80 derivato da una passione per gruppi come Devo, Throbbing Gristle e Cabaret Voltaire. Dalla convincente Original alla Dub dei Phutura sino al Post Romantic Remix di Ada che traspone tutto in chiave minimal. Chiude “Starlettt!!!”, chiaramente ispirata dalla cultura musicale per gli anni ’80 che, impavida, continua a fornire spunti positivi all’attuale produzione discografica europea.

-Neztic “Kickin’ Down” (Mob Records): ideale per gli amanti del break, il nuovo disco di Manuel Neztic parte da un’Original che miscela in modo impeccabile il vocal, il break e il funk lasciando intravedere squarci di estate. Più aderente al movimento underground è il remix a firma di Rico Tubbs che smuove la stesura con un azzeccato bassline dal fascino dark, congeniale anche per le playlists electro dalle larghe vedute.

-Masstyk “Dis Era/Mira” (International Deejay Gigolo): dopo The Model e Mihai Popoviciu in Gigolo arriva un altro rumeno, Ionita Sergiu alias Masstyk, già introdotto alla platea europea dalla recente “Gigolo Compilation”. In questa prima apparizione su vinile l’esordiente lascia spazio ad una sorta di aerobic-pop che si spalleggia in un curioso tool di matrice electro-house fatto di strutture cicliche technoidi. Più curiosa ed attraente dal punto di vista creativo è “Mira”: sebbene il taglio sia ancora quello dell’ (inflazionata) electro-house, l’autore riesce a far volteggiare nell’aria i grooves della house combinati con i suoni squadrati dei synths elettronici e con aguzzi bleeps messi in sequenza random.

-Aa.Vv. “Global Underground 10” (Global Underground): il ricco package che segna il decennale della selezione inglese muove verso ritmi che incrociano le voci, i bassi stirati tipici dell’electro di oggi, suoni ondeggianti, frequenze apparentemente errate, pitch impazziti e noizes modaioli. Dagli Underworld a Fatboy Slim, da Laurent Garnier a Pascal F.E.O.S., da Steve Lawler ad Alex Dolby sino a Felix Da Housecat, Lustral, Sander Kleinenberg, Cass & Slide, Danny Tenaglia e Slacker. Un mondo fantastico quello di “Global Underground” che sintetizza tutto quello che in questo momento accade nel suburbano della dance elettronica.

-Ellen Allien & Apparat “Way Out” -remixes- (BPitch Control): secondo singolo estratto da “Orchestra Of Bubbles” dopo il ‘viaggioso’ “Turbo Dreams”, “Way Out” mostra un sound altisonante e distante dalle diffuse banalità. La vena electro-pop viene riletta nella Dance remix che inserisce sotto i bubbles sounds delle metriche in 4/4 abbastanza spumeggianti e in grado di rendere il tutto più fruibile anche per orecchie non molto esperte. Gusto differente è quello del Vati Mafonkk Remikks firmato dai Robag Wruhme che tritano il tutto in un’incredibile stesura fondata su broken beats e voci che saltano in continuazione speronate da un pitch impazzito. Sul cd ci sono anche le bonus “Rotary” e “Sleepness” entrambe calate nelle atmosfere magiche con inserti trance mobilitati sulla keyboard e sprazzi rock’n’roll avvinghiati alla voce sibillina della Allien e alla chitarra romantica di Apparat.

-Dennis Kae “Heiden Der Nacht 01” (Killaz Records): le giovani leve continuano ad essere i veri e grandi supporter del fenomeno hardtechno (un mix tra l’hardgroove e la più anziana hardcore). Tra questi Dennis Kae con quattro tracce un pò sterili dal punto di vista di organizzazione musicale (eccetto la più studiata “Supersize”) ma imbattibili per ciò che concerne l’evoluzione ritmica che vede una netta prevalenza dei reverb. Sul vinile, a cui farà prevedibilmente seguito un Part 2, troverete anche un riuscito remix di Frank Kvitta, ormai un caposcuola del genere.

-Lod “4Wd E.p.” (Klitekture): nata da una costola della Sinergy Networks (la netlabel specializzata in experimental-minimal music) la Klitekture di Luis Ortiz aka Lod indaga a fondo il campo della musica seminale nata dalla purificazione della vecchia techno e dallo scardinamento dei canoni che prevedevano la presenza della melodia in quasi ogni brano. Un rimando all’Arcadia di Metastasio quindi per il mood di Klitekture che ora cuoce minimalismo e spunti industriali in “Montmelo” e “Sojourner 4×4” raggiunte dal remix di “4Wd” ad opera di Sutekh che recupera il noize di certe produzioni experimental per posarlo sulle misure quaternarie della dance.

-Oforia “Inner Twist” (YoYo): 83 tracce pubblicate, 4 albums all’attivo ed una serie di progetti paralleli di successo come Tandu, Solaris, Pigs In Space, Phreaky e il leggendario Indoor: è questo il curriculum di tutto rispetto di Ofer Dikovsky alias Oforia che aggiunge un altro importante tassello alla sua imponente discografia. “Inner Twist” ruota ancora sulla psytrance dalle forti rimembranze al sound degli anni ’90 fatte di bpm incisivi (sempre sopra i 140), suoni puliti e ritmiche prive di fronzoli. In evidenza le tracce ‘costruite’ assieme a connazionali come Onyx, B-Wicked e Time Lock con le quali si rasenta anche l’acid e l’hi-nrg.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

Technodisco

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