Wolfram – Wolfram (Permanent Vacation)

Wolfram Eckert è un mattacchione che si diverte a nascondersi dietro pseudonimi come marfloW (il suo nome allo specchio) o Diskokaine, e che in poco più di cinque anni è passato dalle tenebre del qualunquismo alla luce del successo. Sono ormai lontani i tempi in cui credette per primo in Sally Shapiro, o quando diede forma a The Diskokaines insieme a Princess Superstar: per l’austriaco sembrano essersi finalmente aperte le porte del paradiso, forse complici le apparizioni su Crème Organization e Gomma, e il remix per “Disco Lies” di Moby. Per il primo album, destinato ad un’altra label che in questi anni si è guadagnata meritatamente il rispetto e la stima internazionale, la Permanent Vacation di Monaco, mette insieme dieci brani che attingono dalla House, dall’Electro, ma soprattutto dal Pop, componente che potrebbe farne diventare qualcuno una potenziale hit nel circuito mainstream (come recentemente accaduto ai Chromeo). “Hold My Breath”, prima col featuring degli Holy Ghost! e poi con la più sibillina voce della citata Shapiro, è una sorta di remake cantato della già nota “Hall Of Shame”, “Fireworks”, già edita come singolo, si avvale nientemeno che del supporto vocale di Hercules & Love Affair (e l’augurio è che possa seguire l’iter di “Blind”), “Out Of Control” si tuffa in ricordi Hi NRG grazie alla presenza dell’indimenticato Paul Parker, interprete di “Right On Target” del sommo Patrick Cowley. Con “Thing Called Love” Eckert coinvolge addirittura Haddaway, universalmente noto per la sua “What Is Love” di quasi venti estati fa, col fine di depurare il suo nome dalla nomea negativa e dagli atteggiamenti sprezzanti che oggi si nutrono nei confronti della Dance più scanzonata degli anni Novanta. A seguire l’acidula “Teamgeist” elaborata insieme all’amico Patrick Pulsinger (con cui forma il duo Wolfram Amadeus Pulsinger), la radiofonica “Norway” con l’argentino Sebastian Muravchik (voce dei forse defunti Heartbreak), e “So Fine All The Time” con l’apporto di Legowelt che concede il suo classico timbro evocativo. In “Roshi” si ristabilizza il contatto con l’Electro Romantic Disco tipico della west coast olandese, e nel conclusivo Untitled si tira il sipario con registrazioni fortuite in studio. Dalla mole di lavoro si deduce che le aspettative sono tante e forse anche proiettate al di fuori del reticolo musicale a cui sinora l’artista si è rivolto, ma “Wolfram” resta comunque un lavoro dettato dal cuore, pieno di nostalgia riscontrabile anche nelle foto adoperate per la copertina, a quanto pare sottratte all’album di famiglia.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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