Sally Shapiro – Somewhere Else (Paper Bag Records)

Aveva iniziato nel 2006 facendo il verso all’Italo Disco (sulla Diskokaine di Wolfram). Poi, col passare degli anni, Sally Shapiro si distacca dalle matrici della musica 80s abbondantemente sfruttate, e crea uno spessore più ampio e non più rintracciabile solo nella sfera revivalista. “Somewhere Else” continua a modulare quanto affrontato nel precedente “My Guilty Pleasure” del 2009, ma introducendosi con più decisione nel Pop. La scelta spetta anche al musicista e compositore che si occupa della biondina di Göteborg, Johan Agebjörn, che sembra ambire a risultati che possano andare ben oltre la soglia dell’indie. Il cosiddetto Romantic Pop che tanto piace ai nordici si ritrova in “I Dream With An Angel Tonight”, ma è fatto di suoni digitali moderni e non di classici vintage ripescati dagli strumenti che trent’anni fa figuravano negli studi di incisione. Ascoltando “All My Life”, “If It Doesn’t Rain”, “Starman” (con gli Electric Youth) ed “Architectured Love” (con Le Prix) si ha quasi l’impressione di fronteggiare con la Madonna di “Confessions On A Dance Floor”, prodotto da Stuart Price. Si tratta di Pop che si contamina di House e viceversa, e che interessa potenziali singoli da estrarre (fatta eccezione per “Starman”, già pubblicato a Gennaio). Non distanti da queste coordinate sono “What Can I Do” e la Alternative Version di “Don’t Be Afraid”, dove però viene meno la componente ballabile, a favorire una netta propensione per il Pop, non determinato da soli suoni elettronici. C’è persino la slow ballad, “Sundown”, a replicare quanto solitamente accadeva negli anni Ottanta sul lato B dei 7″. Tra le maggiormente aderenti al Synth Pop di quei tempi è “This City’s Local Italo Disco DJ Has A Crush On Me”, in cui si ripesca pure il Funk e il Soul che sbalordiscono gli appassionati, anche se forse per una base come questa una più imponente voce maschile sarebbe stata più adeguata. Quando invece suona “Lives Together” potreste rimanere basiti, visto quel bassline quasi Techno, anche se poi c’è la voce da adolescente della Shapiro a smorzare il tutto, facendone un’altra ipotetica hit destinata al crossover. Tutto questo è raccolto tra l’intro “Prescript” e l’outro “Postscript”. Un disco non troppo audace ma che proprio in virtù di ciò potrebbe aiutare a fare il balzo nel Pop: la Shapiro, col suo viso acqua e sapone, pelle bianchissima e sguardo teneramente romantico, potrebbe essere il contraltare perfetto per dive più sofisticate in stile Lady Gaga o Britney Spears.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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